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Un tranquillo posto di campagna 1968
Regia: Elio Petri
Soggetto: Tonino Guerra, Elio Petri
Sceneggiatura: Elio Petri, Luciano Vincenzoni
Direttore della Fotografia: Luigi Kuveiller
Scenografia: Sergio Canevari
Costumi: Franco Carretti
Montaggio: Ruggero Mastroianni
Musiche: Ennio Morricone
Produzione: Alberto Grimaldi
Cast: Franco Nero, Vanessa Redgrave, Georges Geret, Gabriella Grimaldi.
I
quadri del protagonista (Franco Nero) sono di Jim Dine.
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Il
soggetto di un tranquillo posto di campagna risale al '62, l'avevo scritto
con Tonino Guerra, ma potei girarlo solo sul finire del '67.
In quegli anni si parlava molto dell'alienazione, tipica della ricerca
antonioniana.Si puo' parlare di una vera e propria schizofrenia dell'uomo
moderno. Credo, per esempio, di essere io stesso schizoide: professo idee
tipiche degli ambienti della sinistra rivoluzionaria, e partecipo al sistema
capitalistico, sfrutto degli sfrutto. Non direttamente, nel senso economico,
ma, il risultato e' lo stesso, dal punto di vista sociologico, sul piano
del privilegio,della paga. Per il momento e' una faccenda solo morale
ma e' una situazione da schizofrenia. La ragione per cui difendo un tranquillo
posto di campagnia e' questa: era il ritratto di un artista, di un intellettuale
borghese e della sua scissione. Era un artista borghese che, almeno per
quanto stava nei suoi mezzi espressivi,aveva tentato di rivoluzionare
le forme, le formule, e che si trovava prigioniero del sistema della produzione
in serie. Di qui la sua fuga verso i fantasmi della cultura romantica.
Il film era una critica, dall'interno certo, dell'intellettuale.Insomma
eravamo alle soglie del '68, e questo e' il mio utlimo prima di INDAGINE,
prima cioe' di film che potessi sentire utili a qualcosa. |
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